Cari amici, dopo alcuni anni di assenza, ritorno con una mia pubblicazione, che alcuni di voi hanno già letto, ma non tutti i miei amici erano presenti il 10 luglio dove ho festeggiato i cinquant'anni della mia disabilità, con una messa di ringraziamento al Padreterno per questo dono di valore inestimabile e per la sua compagnia fedele lungo questi primi cinquant'anni. Per cui ho deciso di fare una seconda edizione ampliata. Molti leggendo, saranno scandalizzati per il valore inestimabile che do all’handicap come condizione umana e dono gratuito dell'Altissimo e non può essere diversamente, perché Gesù Cristo ha scelto il dolore per salvare noi tutti. In altre parole ha scelto il dolore umano come strumento di salvezza e per questo motivo è diventato prezioso, di valore inestimabile. E Dio alle volte, per molti suoi figli, sceglie questo strumento doloroso, certo il dolore è una strada difficile da portare avanti, piena di difficoltà, ma anche piena di luce. È quella porta stretta che Gesù afferma che bisogna attraversare per arrivare alla Vita. Dio non si diverte a far soffrire i suoi figli, ma se tutto ciò accade a qualcuno di noi, non è per una colpa pregressa, ma per un disegno misterioso di salvezza per tutto il genere umano a cui non si può dire di no a Dio se lo si ama e se ti fidi e ti affidi a Lui. Chi non ama, non ha conosciuto Dio, perché Dio è Amore e dove c'è lo spirito di Dio là c'è la libertà. Per questo Gesù è nato, perché fossimo liberi e figli adottivi di Dio. Proprio per questo, anche se apparentemente sono prigioniero del mio corpo paralizzato, io mi sento libero e da questa libertà che è costata la croce al figlio di Dio, io attingo ogni giorno l'energia per andare avanti.