Anniversario
Domenica 10 luglio 2005, alle ore 11, in presenza dei miei cari e numerosi amici, ho fatto celebrare nella mia parrocchia Sacra Famiglia di Paderno Dugnano, in provincia di Milano, il cinquantesimo anniversario della mia disabilità. Con questo ho voluto ringraziare Dio Padre del dono della disabilità, ed ho voluto testimoniare che vivo questa mia disabilità non come un castigo, ma come un dono prezioso da utilizzare con serenità e fiducia. Un dono prezioso perché Gesù, figlio di Dio, ha accettato di farsi uomo e ha scelto il dolore della croce, riservata ai soli schiavi e a chi non era cittadino Romano, per salvare tutti noi: dunque ha scelto l'ignominia della croce per renderla preziosa e simbolo di salvezza del genere umano. Così è anche per l'handicap, la maggior parte degli uomini ritiene la menomazione una disgrazia, ma Dio no. Egli fa nuove tutte le cose e l'handicap, come dice nel Vangelo parlando del cieco nato, è strumento di salvezza e gloria di Dio. E di questo io sono onorato, perché Lui ha scelto me. In questi anni, si assiste a un dibattito tragico e pretestuoso: la vita per essere vissuta dovrebbe essere senza dolore e senza handicap, perché altrimenti è meglio morire in quanto la vita con handicap non ha dignità e non è vita. Allora si invoca il diritto all'eutanasia. Mi riferisco, tanto per non fare nomi, al caso Welbi, al signore della Sardegna ed ad altri casi assurti agli onori della cronaca in questi ultimi tempi. Si può anche non credere a quanto scrivo, ma handy è bello, e lo afferma uno che non ha mai camminato, che ha una sola mano a disposizione e scrive sul computer con la sua voce. Si può e si deve anche ridere del proprio handicap, per questo ho inserito in queste pagine anche delle vignette satiriche, perché come diceva San Tommaso Moro non bisogna mai prendere la vita troppo sul serio. Per finire, vi propongo una preghiera di Kirk Kilgour, forte giocatore di pallavolo, che ha militato nella squadra di Ariccia in serie A del campionato italiano. Kirk l'8 gennaio 1976, durante un allenamento si infortuna gravemente. La diagnosi non lascia speranze di recupero: lesione irreparabile alla colonna vertebrale. Da allora Kirk vive in carrozzina. Questo sua bellissima preghiera l'ho fatta mia, perché più di molte altre cose ribadisce ancora una volta il valore prezioso dell'handicap:
chiesi a Dio di essere forte, per eseguire progetti grandiosi ed Egli mi rese debole per conservarmi nella umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute. per realizzare grandi imprese ed Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto e mi ha lasciato povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me ed Egli mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita e mi ha lasciato la vita perché io potessi essere contento di tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato, o mio Signore: fra tutti gli uomini nessuno possiede più di quello che ho io!
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