Le mie battaglie, i miei sogni!
Come ho scritto nell'autobiografia di questo sito l'handicap non è stato un ostacolo insormontabile per me però a causa di questo, ho avuto ed ho delle battaglie. Alcune vinte, altre perse, alcune in corso. Quelle vinte sono nel 1967 quando andai via dall'istituto neurologico per andare in una scuola professionale perché dichiarato ritardato mentale irrecuperabile, ma in questa scuola non fui accettato perché i corsi erano troppo avanzati e mi rimisero in una scuola elementare dove trovai un maestro che non credette a questa diagnosi e con fatica mi fece fare la scuola normalmente. Nel 1976 in quarta superiore mi rifecero i test gli psichiatri e il risultato fu che avevo un'intelligenza superiore alla media. Nel 1977 quando ancora non c'era nessun servizio al riguardo poter andare all'estero da solo e precisamente in Inghilterra. Nel 1980 ho cominciato a vivere da solo anche per volontà del papà che morirà due anni dopo, che voleva abituarmi ad essere autonomo per quanto possibile, mentre molti dopo la morte del papà mi hanno osteggiato cercando di convincermi a desistere, ma io caparbiamente ho resistito con l'aiuto di Dio e la sua provvidenza ed ho vinto con l'aiuto di tanti amici che ringrazio. Un'altra battaglia importante è stato il lavoro iniziato con il collocamento obbligatorio, nel 1981 presso la ditta CITIEMME di Paderno Dugnano e terminato nel 1984 per il fallimento della stessa. Questi anni lavorativi presso questa azienda sono stati anni terribili ma anche belli. Terribili perché mi hanno lasciato solo in un sottoscala per 8 h al giorno belli perché è continuata la mia conversione a Dio Padre ed anche qui ho resistito fino alla fine. Una battaglia ancora in corso che dura da 15 anni è quella del trasporto per le cure ambulatoriali in quanto in Italia non è previsto da nessuna legge il diritto al trasporto per le persone disabili per poter usufruire delle cure ambulatoriali. Tant'è che ho dovuto ricorrere al pretore del lavoro per affermare questo diritto in base alla legge 104 del 82 ma il pretore si è dichiarato incompetente ed ha rimesso ogni decisione al tribunale amministrativo in questa vertenza ho sollevato tramite il mio legale l'eccezione di incostituzionalità di alcuni articoli della legge 104 sono ancora in attesa di una risposta. Nella scorsa legislatura è stato presentato su mia proposta e fatto proprio dal volontariato un disegno di legge contenente questo diritto, presentato dalla senatrice Patrizia Toia e sottoscritto da vari senatori, ma non è stato preso in considerazione dalla precedente maggioranza governativa. Un'altra battaglia che sto affrontando da anni, sono le barriere architettoniche non solo quelle dei marciapiedi, ma anche quelle delle case di abitazione, delle chiese, degli oratori, degli edifici pubblici, perché una società senza barriere è una società che può essere vissuta da tutti perché nessuno può pensare che a lui un domani possa capitare anche di essere disabile. I miei sogni sono anche le mie battaglie per una società senza pregiudizi, che accolga la vita fin dal suo concepimento anche qualora il bambino dovesse nascere disabile, nero, rom, marocchino, tunisino, albanese. A proposito mi viene in mente il discorso tenuto da Martin Luther King il 28 agosto 1963 durante la marcia su Washington che cominciava “I have a dream - io ho un sogno”: «[...] Oggi vi dico, amici, non indugiamo nella valle della disperazione, anche di fronte alle difficoltà dell'oggi e di domani, ho ancora un sogno. È un sogno fortemente radicato nel sogno americano.
Ho un sogno, che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali [1]".
Ho un sogno, che un giorno, sulle rosse colline della Georgia, i figli degli antichi schiavi e i figli degli antichi proprietari di schiavi riusciranno a sedersi insieme al tavolo della fratellanza.
Ho un sogno, che un giorno persino lo stato del Mississippi, uno stato che soffoca per l’afa dell’ingiustizia, che soffoca per l’afa dell’oppressione, sia trasformato in un’oasi di libertà e di giustizia.
Ho un sogno, che i miei quattro bambini un giorno vivranno in una nazione in cui non siano giudicati in base al colore della loro pelle, ma in base al contenuto del loro carattere.
Ho un sogno oggi!
Ho un sogno, che un giorno, giù in Alabama, con i suoi razzisti immorali, con il suo governatore le cui labbra gocciolano delle parole "interposizione" e "nullificazione" - un giorno proprio là in Alabama bambini neri e bambine nere possano prendersi per mano con bambini bianchi e bambine bianche come sorelle e fratelli.
Ho un sogno oggi!
Ho un sogno, che un giorno ogni valle sia colmata, e ogni monte e colle siano abbassati, i luoghi tortuosi vengano resi piani e i luoghi curvi raddrizzati. "Allora la gloria del Signore sarà rivelata ed ogni carne la vedrà [2]" [...]»
[1] Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti [2] Isaia 40:4-5
Se da questo suo discorso il sogno di Martin Luther King non si è ancora realizzato appieno non vuol dire che non si realizzerà e così sarà per i miei, perché tutto ciò che è previsto per l'uomo, è destinato prima o poi a compiersi.
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