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Ciao papà e… grazie

 

Ciao caro Papà,
che sei in cielo e nel mio cuore, oggi parlo io per dirti grazie, grazie per avermi donato la vita e voluto come tuo figlio, grazie per la Tua compagnia fedele e perché cinquant'anni fa hai permesso questa paresi.
Tu lo sai che ho avuto un'infanzia felice anche se già non camminavo, i problemi sono incominciati dopo con l’adolescenza quando ho cominciato a domandarmi il perché della mia condizione fisica, il perché del dolore e perché Tu lo permetti visto che tutti dicono che sei un Dio buono che non permette il male per i suoi figli.
Quest’ultima affermazione era in contraddizione con la mia condizione fisica, e per di più ero anche tuo figlio dunque c'era una palese contraddizione e da questa contraddizione sono venuto fuori rifiutandoti non credendo più in Te, ma Tu con pazienza hai aspettato la mia conversione, dopo hai ancora con pazienza cercato che io capissi che non avevo nessuna colpa se ero in queste condizioni e che questa mia condizione era utile per la tua missione di salvezza cominciata con la tua passione e morte in croce.
Ma che fatica ho fatto per portarla, questa mia croce! Anzi da una certa età in poi la rifiutavo perché non potevo o non mi permettevano di fare cose che altri in condizioni diverse facevano tranquillamente, a tal punto che ha tentato di uccidermi, ma come sai, non ho avuto all’ultimo momento, per fortuna, il coraggio.
Quante volte ti ho chiesto di farmi camminare, ma tu avevi ed hai altri disegni diversi dai miei.
Non mi hai dato le gambe buone, ma mi hai fatto capire, col tempo, che essere in queste condizioni è un privilegio è una grazia immensa ed è quella porta stretta che tu dici che bisogna passare.
Non si può rinunciare alla sapienza della croce, e nemmeno portarla come un sacco di patate, sentirla come un peso, ma bisogna abbracciarla e portarla ogni giorno andando dietro di te.
D'altronde tu non sei sceso dalla tua croce come ti avevano chiesto, ma sei rimasto e morto per salvarci.
Di conseguenza un Padre per i suoi figli non sceglie una strada diversa più facile.
Come ho scritto molte volte, la condizione di disabilità non è una condizione dove non si può essere felici e non è come pensano tanti che in questa condizione non si può avere una vita normale e piena di relazioni con il prossimo tanto è vero che si può affermare anche che handy è bello e la prova più lampante sono questi 25 anni vissuti da solo, ma in tua compagnia assieme a mamma Miriam, al mio angelo custode con il concorso di tanti amici.
Questa certamente non è farina del mio sacco, ma di Te Papà, Amore Increato, Amore trinitario, Amore infinito, Amore non creduto, Amore vilipeso, Amore bestemmiato, Amore fedele, Amore che perdona, Amore crocefisso, Amore risorto, Amore che bussa alla porta ed aspetta pazientemente, semplicemente…AMORE.
Grazie amici che oggi siete qui a ringraziare Nostro Padre, grazie per l'aiuto che mi avete dato e che mi date, grazie perché sostenete i miei sogni ed i sogni di Dio Padre.
Papà per merito tuo e degli amici che mi hai messo accanto ho scoperto che la vita è anche gioia.
Ciao Papà e…grazie infinite, ti voglio perdutamente bene.
Tuo figlio incoerente handy-capp

Franco